É possibile superare la fine di una relazione sentimentale tossica?
Durante la nostra vita è possibile che dovremo affrontare diverse rotture sentimentali: dal primo amore del liceo, all’aver convissuto con il partner fino anche alla fine di un matrimonio di 20 anni ed anche al cercare di superare la fine di una relazione sentimentale tossica. Sia che avvenga per propria scelta sia se l’abbiamo subita, sia se la conclusione è stata condivisa sia se si trattava di una relazione tossica, le difficoltà nel mantenere una relazione sono tante. L’allontanamento emotivo e sentimentale è un processo che è solito generare reazioni più disparate.
LA ROTTURA SENTIMENTALE
Una rottura sentimentale, di per se, non è bella o brutta, dolorosa o serena. Molto spesso avviene quando l’obiettivo relazionale non è più condiviso, indipendentemente da quello che è. Quando l’equilibrio della coppia è messo più e più volte sotto stress, la rottura può essere quella goccia che fa traboccare il vaso, quella ferita sentimentale che ci fa dubitare di noi o dell’altro, lo zerbino sotto al quale hai accumulato i non detti, la rabbia o la tristezza. Sicuramente non è un processo facile. Molto spesso (non sempre in realtà) è direttamente proporzionale alla durata: tanto maggiore è durato il rapporto tanto più forti saranno le difficoltà.
“RATTOPPARE” NON SIGNIFICA “SUPERARE” UNA ROTTURA SENTIMENTALE
Coprire il dolore e cercare di ignorarlo può funzionare. Ci permette di non sentire quella sofferenza di perdita, quel pensiero intrusivo dell’aver fatto o no la scelta giusta. In più ci protegge dal giudizio altrui facendoci vedere come se nulla fosse. Non solo il dolore quindi si copre. Si coprono le emozioni, i pensieri, i comportamenti. Quindi si, può funzionare….MA per un breve periodo.
Con il passare del tempo e, necessariamente, con i cambiamenti dentro ed intorno a noi, molto probabilmente quei nuclei di sofferenza potrebbero riaprirsi in circostanze e con persone che non hanno nulla a che vedere con la loro origine. Ma comunque il malessere riemerge. Quanti di voi, cambiando una ruota bucata, girerebbero per tutta la vita con il ruotino di scorta?
REAZIONI ALLA FINE DI UNA RELAZIONE
Esistono differenze individuali e circostanze diverse che interagiscono e, in molti casi, delineano il modo in cui si affronterà la fine di una relazione: età, autostima, personalità, coinvolgimento personale, situazioni sociali/ambientali, traumi passati etc.
Una riflessione da fare è che “rottura di una relazione” non significa necessariamente sofferenza. Se, ad esempio, sei soddisfatto della relazione e la rottura non è prevedibile, molto probabilmente inizierai a stare molto male, provare sofferenza verso l’altra persona e rimuginare sulle circostanze che hanno portato a questo. Tuttavia, quando un rapporto non sta rimendo sano (se lo è mai stato), la persona che sceglierà di interrompere il rapporto è solita provare emozioni di tristezza per la scelta fatta ma anche altre emozioni di speranza e ricerca di serenità.
Non solo emozioni e pensieri, certo. Le reazioni personali verso la rottura sentimentale possono anche sfociare in determinati comportamenti spesso disfunzionali. Dall’estrema angoscia emotiva, i comportamenti possono indirizzarsi nel tentativo di tornare a tutti i costi con il partner ma anche trasformarsi in comportamenti di vendetta o odio.
PASSAGGI NEL SUPERARE LA FINE DI UNA RELAZIONE SENTIMENTALE TOSSICA
- Determinare chi si è, la propria individualità: la percezione di se stessi è uno dei costrutti che risulta più danneggiato in questi casi. Durante una relazione di coppia, il concetto di se stessi resta, in molti casi, abbandonato o comunque messo, quando va bene, in seconda posizione. Io lo valuto un meccanismo poco funzionale, persino quando può sembrare che il rapporto vada a gonfie vele. Quando bisogna affrontare una rottura sentimentale, sia preannunciata che a sorpresa, prima di tutto è necessario accettare che la situazione è cambiata e noi insieme ad essa. Non fa differenza se la scelta è stata fatta da noi o meno. Come in qualsiasi altro processo doloroso, bisogna consapevolizzare che le cose non saranno più le stesse e che una relazione tossica ci stava danneggiando. Oltre alle connotazioni emotive, la fine di una relazione porta con se una drastica alterazione della routine. E noi umani siamo animali abitudinari. Anche in questo caso è fondamentale consapevolizzare che il cambiamento è stato fatto per passare da uno stato “A” di malessere ad uno stato “B”.
- La ragione ed il torto: la fine di una relazione tenderà a danneggiare le basi della propria percezione di persona a 360°. Questo tanto più se la relazione ci ha aiutati a forgiare un concetto di noi positivo. Relazioni magari più lunghe potrebbero aver aiutato a farti crescere come persona e ti può aver rivelato parti importanti di come sei fatto. Questo meccanismo di pensiero può generare una sorta di dipendenza, della serie “meglio star male ma così che star solo”. Andare alla ricerca di chi dei due partner abbia ragione e chi torto non farà altro che farti consumare più energie e risorsi. Questo poi devia dal tuo reale obiettivo: il tuo benessere.
- L’astinenza sentimentale: anche da un punto di vista biochimico non è difficile immaginare cosa può succedere al nostro cervello durante una rottura sentimentale in cui la persona non può ottenere/dare l’amore e le attenzioni di prima. Anzi, dovrà affrontare un alto grado di stress tra la sofferenza della scelta e la sofferenza di quando era in relazione con il partner. Anche perché se è vero che durante la fase dell’innamoramento i sistemi di ricompensa mesolimbici sono attivi, un effetto negativo per una separazione ci dovranno pure stare.
In conclusione quindi SI, superare la fine di una relazione sentimentale tossica è possibile. Difficile, ma possibile. Se ti sei ritrovato o ritrovata vivere la fine di una relazione, è normale sperimentare queste fasi che ho descritto. Sicuramente seguire alcuni consigli su come si supera la fine di una relazione e rivolgersi a qualcuno che possa sostenerti renderanno più efficaci e meno dolorosi i tuoi percorsi.