Fasi dell’elaborazione del lutto d’amore
“Voglio guarire da questa delusione amorosa e tornare ad essere la persona che ero.”
Questa è una frase che risuona in moltissime persone precedentemente all’elaborazione del lutto d’amore. Dopo la fine di una relazione, ci si trova a dover affrontare una profonda sofferenza che spesso si manifesta con sintomi di ansia e depressione. In molti casi, superare una delusione d’amore è così doloroso da richiedere il supporto di uno psicoterapeuta, perché la rottura è vissuta come una vera e propria perdita, simile a un lutto. Essere lasciati o scoprire un tradimento rappresenta infatti uno shock emotivo che destabilizza quel senso di sicurezza e stabilità che avevamo trovato nella relazione.
Quando parlo di “lutto” riferendomi alla fine di una relazione, lo faccio perché le emozioni e i sintomi associati sono davvero simili a quelli che proviamo quando perdiamo una persona cara. Questa associazione non è casuale: per molte persone, l’impatto della rottura è devastante e necessita di un percorso di elaborazione emotiva lungo e complesso, che si manifesta e si sviluppa in modo soggettivo.
IL LUTTO ED IL PROCESSO COGNITIVO CHE CI FA SOFFRIRE
Il lutto è, di fatto, un processo di adattamento mentale che scatta in risposta a una perdita significativa. La gravità di questo evento cambia da persona a persona: per qualcuno la fine di una relazione è un duro colpo perché rappresenta la perdita di un compagno di vita; per altri, mette in discussione il senso di giustizia e di fiducia nella vita, facendo vacillare la credenza che ci sia sempre un lieto fine. Questa perdita mette in crisi obiettivi personali importanti e lascia un vuoto che spesso si fa fatica a riempire.
ELABORAZIONE DEL LUTTO D’AMORE: DALLA SOFFERENZA ALL’ACCETTAZIONE
Accettare è un processo che, per definizione, implica una dinamica interna di “resistenza” e rifiuto, intendendo con ciò il desiderio della persona di non credere, di non volere che l’evento da accettare si sia verificato. In questo senso accettare significa prendere atto di qualcosa che non si può far altro che accettare, ovvero prendere atto di un fatto, togliendo al fatto tutte le connotazioni di “problema”, cosa che implicherebbe una soluzione. La maggior parte delle persone in lutto non va incontro a complicazioni: nella grande parte dei casi è un evento doloroso, ma almeno la metà delle persone raggiunge uno stato di accettazione e completa resilienza.
Generalmente vengono individuate una serie di tappe, di durata ed intensità variabile, che conducono all’accettazione totale del cambiamento e portano all’elaborazione del lutto d’amore:
- Negazione: Inizialmente, la mente tende a rifiutare la realtà della perdita. Questa difesa serve a proteggerci dalla sofferenza immediata, aiutandoci a gestire il dolore della rottura. La negazione può essere difficile da superare, soprattutto se si vive in un contesto sociale in cui l’espressione del dolore non è accettata.
- Rabbia: Con il tempo, emerge la consapevolezza di ciò che è accaduto, e questa presa di coscienza porta con sé rabbia e risentimento. Questa fase può portare a provare rabbia verso l’ex partner, ma anche verso noi stessi per presunte colpe o mancanze. A volte, questa rabbia si manifesta esternamente, con comportamenti impulsivi, o internamente, contribuendo a stati depressivi.
- Negoziazione: In questa fase, si cerca di riacquistare un certo controllo sulla propria vita. Si tratta di un periodo in cui iniziamo a mettere noi stessi al primo posto, a trovare compromessi con la sofferenza e a provare a ricostruire un senso di sé indipendentemente dall’altro.
- Depressione: Qui il dolore diventa inevitabile. Smettiamo di negarlo o evitarlo, e lo viviamo nella sua realtà. È un momento difficile in cui si tende a cercare distrazioni o evitare situazioni che risveglino i ricordi. Questa fase, per quanto dolorosa, è fondamentale per accettare e elaborare la perdita.
- Accettazione: Se si è affrontato bene il percorso delle fasi precedenti, si giunge all’accettazione. Questa è forse la fase più difficile, perché richiede di lasciar andare completamente il passato, smettendo di opporsi a ciò che è accaduto. È il momento in cui ci prendiamo finalmente cura di noi stessi e accettiamo la realtà, senza più desiderare che le cose siano diverse.
LA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE ED IL LUTTO
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è uno strumento prezioso per chi vive un lutto amoroso. Questo approccio terapeutico si concentra su identificare e modificare i pensieri e i comportamenti negativi che alimentano la sofferenza. L’obiettivo è favorire una gestione più sana della perdita. Grazie a tecniche di coping mirate, la CBT aiuta a sviluppare strategie che migliorano il benessere emotivo e facilitano il ritorno alla vita quotidiana, promuovendo un adattamento positivo al cambiamento.