Effetti della separazione dei genitori sui figli: come comunicare?
Quando si parla di separazione con figli è molto comune che sorgano le preoccupazioni su eventuali effetti negativi. Questo momento delicato deve essere preparato con cura da entrambi i genitori. Ovviamente in questo articolo saranno presenti informazioni generali. Sarà importante poi cucire queste cose in base alla coppia, allo status socio-economico e soprattutto all’età dei figli.
COMUNICARE LA SEPARAZIONE AI FIGLI
Molti genitori tendono a procrastinare la comunicazione con due idee in mente: aspettare che arrivi il “momento giusto” e pensando che i figli non si accorgano di nulla. Al contrario, i figli vivendo la quotidianità famigliare molto spesso si rendono conto se c’è qualcosa che non va. Ovvio, più son piccoli meno la riescono ad incasellare con un significato cognitivo quello che sta succedendo, ma gli effetti sono comuni.
Prima di comunicare la separazione ai figli, è fondamentale che i genitori si accordino su come farlo, concentrarsi sul bene dei propri figli. É chiaro che a seconda delle motivazioni che porta la coppia a separarsi e della reazione emotiva di entrambi questo processo sarà più o meno complicato. Qualora risultasse per loro particolarmente difficile o doloroso mettere in pausa queste emozioni, potrebbe essere necessaria un aiuto psicologico sia individuale, per aiutare a gestire la proprie difficoltà, sia di coppia, in modo tale che siano in grado poi di gestire in maniera autonoma le difficoltà con i figli.
Quando si è pronti bisogna tenere a mente di avere tempo, tranquillità e nessun impegno importante a seguire. Poiché i figli avranno bisogno di elaborare la notizia, si consiglia di evitare i giorni feriali, quando sono impegnati con la scuola. Si consiglia di non dare l’annuncio di sera, per evitare che vadano a dormire senza aver assorbito adeguatamente la comunicazione.
DOVE É MEGLIO DARE LA COMUNICAZIONE?
Esiste una preoccupazione comune di pensare dove comunicare la separazione ai figli per ridurre gli effetti negativi. Non credo esista una prassi giusta (evidenze scientifiche) ed una sbagliata per questo, indipendentemente da cosa venga detto o scritto in giro. La mia idea è quella di comunicare la decisione a casa propria. Questo per due motivi: far si che i figli possono reagire spontaneamente senza il peso dell’idea di giudizio di estranei e per lasciare un luogo sicuro e individuale dove potersi allontanare, ad esempio la propria cameretta.
QUALI REAZIONI MI DEVO ASPETTARE DOPO AVER COMUNICATO CHE MI SEPARO?
Anche qui, tutto è molto relativo. Comunicare ai figli la separazione implica un peso aggiuntivo: aiutarli a gestire le loro reazioni ed emozioni che possono prevedere rabbia, tristezza e paura. Può capitare anche che i figli si chiudano nel silenzio e si isolino. Gli stati d’animo vanno accolti. Un rischio in questa fase è negarli e fingere che vada tutto bene. Questo potrebbe far sentire i figli “sbagliati”, non in linea con i genitori. É importante aiutarli ad esprimere a parole, con disegni o rappresentazioni ciò che provano e trasmettere loro la disponibilità all’ascolto e alla rassicurazione. Questo risulta più complicato intorno all’età adolescenziale dove il rifiuto di comunicare con i genitori potrebbe essere maggiore.
É importante che la spiegazione sia concreta e chiara, per evitare che elaborino autonomamente il racconto.
Alcuni figli possono manifestare la paura dell’abbandono per cui diventano più insicuri quando sono soli, faticano nei distacchi dai genitori e chiedono continue rassicurazioni.
Può capitare che alcuni figli mostrino problematiche nell’alimentazione, nel sonno e comportamentali, a volte compiendo delle regressioni come chiedere di dormire nel lettone.
Sapendo che il figlio potrebbe dissimulare i suoi veri sentimenti è importante osservare il suo comportamento ed il suo linguaggio non verbale. Le emozioni non dichiarate o negate potranno manifestarsi, ad esempio attraverso la perdita di interesse per la scuola o attività ricreative, la noia costante, l’insoddisfazione, i litigi con fratelli e compagni.
IL LUOGO COMUNE SULLA SEPARAZIONE E SUI DANNI POTENZIALI
Alcune coppie fanno uno sforzo titanico di stare “per forza” insieme per il bene dei figli, ma così si rischia di sottoporli a conflitti ininterrotti o ciclici. Le scienze psicologiche, fin dagli anni ’90, hanno dimostrato che non è la separazione di per sé a provocare danni, bensì la conflittualità o il disinteresse tra genitori.
Va poi detto che nei casi in cui il quadro sopra descritti si manifestano, è sempre stata osservata anche una problematica irrisolta a carico della coppia genitoriale, che si è separata in modo disfunzionale. È stato visto che gli effetti negativi della separazione nei figli mostrano essere 2/3 volte superiori rispetto ai bambini appartenenti a famiglie “non separate” solo nel caso in cui siano stati esposti ad un ambiente familiare disfunzionale.